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Axicabtagene ciloleucel come terapia di prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio: studio ZUMA-12


Gli esiti del linfoma a grandi cellule B ( LBCL ) ad alto rischio non sono favorevoli con la chemioimmunoterapia come standard di prima linea.

Nello studio di fase 2, multicentrico, a braccio singolo ZUMA-12 è stato valutato Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ), una terapia autologa con cellule T del recettore dell'antigene chimerico ( CAR ) anti-CD19, come parte della prima linea di trattamento in 40 pazienti con linfoma a grandi cellule B ad alto rischio.

L'esito primario era il tasso di risposta completa ( CRR ). Gli esiti secondari erano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), la durata della risposta ( DOR ), la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ), la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), la sopravvivenza globale ( OS ), la valutazione della sicurezza, la ricaduta del sistema nervoso centrale ( SNC ). e i livelli ematici di cellule CAR-T  e di citochine.

L'endpoint primario nei pazienti valutabili per l'efficacia ( n = 37 ) è stato raggiunto, con tasso CRR del 78% ( IC 95%, 62–90 ) e tasso ORR dell'89% ( IC 95%, 75–97 ).

Al 17 maggio 2021 ( follow-up mediano, 15.9 mesi ), il 73% dei pazienti era rimasto in risposta obiettiva; la durata DOR, la sopravvivenza EFS e la sopravvivenza PFS ( valori mediani ) non sono stati raggiunti.

La sindrome da rilascio di citochine ( CRS ) e gli eventi neurologici di grado 3 o superiore si sono verificati rispettivamente in 3 pazienti ( 8% ) e in 9 pazienti ( 23% ).
Non ci sono stati eventi di grado 5 correlati al trattamento.

Una robusta espansione delle cellule CAR-T si è verificata in tutti i pazienti con un tempo mediano al picco di 8 giorni.

Dallo studio è emerso che Axi-cel è altamente efficace come parte della terapia di prima linea per il linfoma a grandi cellule B ad alto rischio, con un profilo di sicurezza gestibile. ( Xagena2022 )

Neelapu SS et al, Nature Medicine 2022; 28: 735–742

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