Sono stati presentati i dati a lungo termine dello studio Ib/II GO29365, con l'inclusione di una coorte addizionale di estensione. Sono stati mostrati i benefici di Polatuzumab vedotin ( Polivy ) in combinazione a Bendamustina e Rituximab ( regime BR ) nei pazienti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ), recidivato o refrattario ( R/R ), non-candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
I risultati ottenuti nella fase randomizzata dello studio, che ha coinvolto 80 pazienti, hanno indicato che le risposte al trattamento sono durature. In particolare, è emerso che con un follow-up di 48.9 mesi i pazienti che hanno completato il trattamento con Polatuzumab vedotin in combinazione al regime BR hanno ottenuto un tasso di risposta completa ( CR ) del 42.5% ( n = 17/40 ), contro il 17.5% ( n = 7/40 ) registrato tra i pazienti trattati con il solo regime BR.
Lo studio non ha riportato tossicità di rilievo.
I dati della coorte randomizzata hanno mostrato anche un beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana che, all’attuale follow-up, è di 9.2 mesi con Polatuzumab vedotin in combinazione con Bendamustina e Rituximab contro i 3.7 mesi con il solo regime BR.
La sopravvivenza globale ( OS ) mediana è risultata essere di 12.4 mesi per la combinazione di Polatuzumab vedotin con Bendamustina e Rituximab, mentre per i pazienti trattati con il solo regime BR era di 4.7 mesi.
Sono stati anche osservati risultati positivi anche dalla coorte di estensione a singolo braccio composta da ulteriori 106 pazienti, che hanno mostrato un tasso di risposta completa del 38.7% ( n = 41/106 ) con Polatuzumab vedotin in combinazione con Bendamustina e Rituximab, una sopravvivenza PFS mediana di 6.6 mesi e una sopravvivenza OS mediana di 12.5 mesi.
GO29365 è uno studio globale, di fase Ib/II che ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’attività di Polatuzumab vedotin in combinazione a Bendamustina e Rituximab oppure Obinutuzumab nel linfoma follicolare recidivato o refrattario e nel linfoma diffuso a grandi cellule B.
I pazienti eleggibili non erano candidabili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche al momento dell'arruolamento.
La parte di fase II dello studio ha randomizzato 80 pazienti affetti da linfoma DLBCL recidivato / refrattario pesantemente pretrattati, a ricevere il regime BR da solo o il regime BR in combinazione con Polatuzumab vedotin per una durata fissa di sei cicli di 21 giorni.
Dei pazienti arruolati, l'80% aveva una malattia refrattaria.
L’endpoint primario era il tasso di risposta completa ( CR ) alla fine del trattamento, misurato mediante tomografia ad emissione di positroni ( PET-CT ) e valutato da un Comitato di revisione indipendente ( IRC ). Gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta globale ( ORR; risposta completa e risposta parziale ) valutato dello sperimentatore, e il miglior tasso ORR alla fine del trattamento valutato dallo sperimentatore e dall’IRC. Gli endpoint esplorativi includevano la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza globale.
In aggiunta alla coorte randomizzata dello studio, ulteriori 106 pazienti sono stati trattati con Polatuzumab vedotin in combinazione con Bendamustina e Rituximab in una coorte di estensione a singolo braccio con il tasso di risposta completa come endpoint primario.
Polatuzumab vedotin è un anticorpo-farmaco coniugato ( ADC ) anti-CD79b, capostipite della sua classe.
La proteina CD79b è espressa specificamente nella maggioranza dei tipi di linfoma non-Hodgkin di derivazione B-linfocitaria. Polatuzumab vedotin si lega a CD79b e distrugge queste cellule B tramite la somministrazione mirata di un agente antitumorale, minimizzando in questo modo gli effetti sulle cellule normali.
Il linfoma diffuso a grandi cellule B è la più comune forma di linfoma non-Hodgkin e rappresenta circa un caso su tre dei linfomi NHL.
DLBCL è un tipo di linfoma NHL aggressivo, che di norma risponde al trattamento di prima linea. Tuttavia, la malattia recidiva nel 40% dei pazienti e, quando questo si verifica, le opzioni terapeutiche sono limitate e la sopravvivenza è breve.
Si stima che ogni anno siano diagnosticati nel mondo circa 150.000 nuovi casi di linfoma DLBCL.
In Italia nel 2020 sono circa 13.200 le nuove diagnosi di linfoma non-Hodgkin, di queste in media il 25-35% sono pazienti con linfomi diffusi a grandi cellule B. ( Xagena2020 )
Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) Virtual Meeting, 2020
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