I pazienti affetti da linfoma spesso ricevono dosi elevate di glucocorticoidi come parte della terapia standard.
Studi osservazionali hanno mostrato un rischio sostanziale di osteoporosi indotta da glucocorticoidi con fratture associate.
Lo scopo dello studio SIESTA era determinare se l'Alendronato orale ( Fosamax ) fosse una profilassi sicura ed efficace contro l'osteoporosi indotta da glucocorticoidi nel linfoma.
SIESTA era uno studio di fase 2 a singolo Centro, randomizzato, in doppio cieco, su pazienti affetti da linfoma assegnati a ricevere chemioterapia contenente glucocorticoidi.
Dopo la randomizzazione, i pazienti hanno ricevuto 70 mg di Alendronato orale settimanale oppure placebo per un totale di 52 settimane.
La densità minerale ossea ( BMD ) è stata valutata al basale, dopo il completamento della chemioterapia ( fine del trattamento, da 4 a 6 mesi ) e alla fine dello studio ( 12 mesi ).
La frattura vertebrale e i biomarcatori sono stati valutati al basale e alla fine dello studio.
I pazienti con valutazione BMD di base e almeno 1 valutazione BMD di follow-up sono stati analizzati per l'efficacia. L'endpoint primario era una variazione del punteggio T della colonna lombare dal basale alla fine dello studio.
Dei 59 pazienti arruolati, 23 su 30 nel braccio Alendronato e 24 su 29 nel braccio placebo sono stati analizzati per l'efficacia.
La variazione media del punteggio T dal basale a 12 mesi sulla colonna lombare è stata +0.15 per Alendronato e -0.12 per placebo ( P=0.023 ).
La differenza di T alla fine dello studio tra i gruppi Alendronato e placebo è stata maggiore tra le donne ( Alendronato 0.28; placebo -0.28; P=0.01 ).
Le analisi dei biomarcatori hanno confermato un ridotto riassorbimento osseo nei pazienti trattati con Alendronato.
In conclusione, Alendronato rappresenta una profilassi primaria sicura ed efficace contro la perdita di densità minerale ossea in seguito a chemioterapia contenente glucocorticoidi.
Nonostante la ridotta perdita di densità minerale ossea nel braccio Alendronato, il trattamento non ha influenzato il rischio di frattura in questa piccola coorte di pazienti. ( Xagena2022 )
Jensen P et al, Blood Adv 2022; 6: 2549-2556
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